cappa aspirante o cappa chimica aspirante? Scopri l’enorme differenza e cosa fare
Ciao , anche tu ti trovi con l’enorme dilemma di non sapere se la tua cappa da laboratorio è una cappa aspirante o una cappa chimica?
Allora sei nel posto giusto, oggi grazie a questo articolo potrai scoprire l’enorme differenza che c’è ma soprattutto potrai finalmente capire come utilizzare la tua cappa aspirante o cappa chimica.
Purtroppo è una dura realtà che va accettata, attualmente l’80% di tutte le strutture pubbliche hanno ancora moltissime cappe aspiranti all’interno dei loro laboratori che vengono utilizzate alla pari di cappe chimiche e quindi vengono manipolate sostanze chimiche di ogni tipo.
Sto parlando ovviamente di
- Università con cappe aspiranti
- Ospedali con cappe aspiranti
- Enti con cappe aspiranti
- Laboratori con cappe aspiranti
insomma sono veramente ovunque perché molti anni fa quando si scoprì l’uso di queste cappe ci fu un boom e ne furono vendute/acquistate a migliaia.
Quando parlo con le persone comuni non vicine al mondo delle cappe da laboratorio spesso faccio fatica a fargli capire che la mia azienda esegue manutenzioni e controlli su cappe chimiche e cappe biohazard , troppo spesso associano le cappe da cucina e mi dicono di aver capito.
Devi sapere che le cappe da laboratorio (chimiche o biologiche) sono ovunque, le cappe chimiche e cappe aspiranti possono essere anche nella farmacia sotto casa tranquillamente credimi, prova a chiedere al tuo farmacista, soprattutto se sono strutturati per preparare capsule e altro.
Magari non eseguono le manutenzioni e non cambiano i filtri ma le cappe aspiranti le hanno e come.
Ad ogni modo, mi interessa spiegarti prima di ogni altra cosa che c’è una differenza allucinante tra una semplice cappa aspirante e una cappa chimica , se ti interessa scoprirlo continua a leggere perché ti posso assicurare che non troverai informazioni di questo tipo da nessun’altra parte.
Sicuramente non troverai informazioni sulle cappe aspiranti dai costruttori di cappe, infatti ormai tutti si sono dovuti adeguare e non esistono più in commercio aziende che forniscano semplici cappe aspiranti nel mondo degli arredi chimici , al massimo quindi come cappa aspirante potrai trovare quelle da cucina.
Se anche tu hai sentito parlare di cappa aspirante e ne hai una proprio nel tuo laboratorio allora è meglio che inizi a conoscerne i limiti.
Intanto voglio spiegarti meglio una cosa,
Una cappa chimica è si una cappa aspirante ma gode di requisiti che le conferiscono appunto la denominazione di cappa chimica a tutti gli effetti, attualmente la normativa che regolamenta una cappa chimica è la UNI EN 14175
che appunto indica le caratteristiche di costruzione e funzionamento che una cappa chimica deve avere al fine di poter essere definita cappa chimica e poter svolgere il suo ruolo di tutela dell’operatore e della collettività:
- Una cappa chimica deve essere costruita con materiali non infiammabili
- Una cappa chimica deve avere delle superfici che agevolino l’ingresso dell’aria
- Una cappa chimica deve poter contenere i vapori generati all’interno di essa
- Una cappa chimica deve avere all’interno tutti quei sistemi di sicurezza per tutelare l’operatore
- Una cappa chimica deve essere allarmata e aiutare l’operatore a capire se qualcosa non stà andando
- Una cappa chimica deve essere collegata all’esterno preferibilmente anche quando a ricircolo
- Una cappa chimica deve avere delle regolazioni automatiche al fine di gestire ogni evenienza
- Una cappa chimica aiuta a proteggere l’operatore dal rischio di inalazione di vapori tossici
come vedi ci sono diverse cosette che portano a identificare una cappa chimica anzichè una cappa aspirante.
Infatti una cappa aspirante è semplicemente un cassettone (spesso in legno) collegato a un’aspiratore in espulsione che aspira aria dal fronte della cappa e sputa fuori nell’ambiente il tutto.
- Una semplice cappa aspirante il più delle volte è costruita in legno o comunque in materiali infiammabili
- Una semplice cappa aspirante potrebbe non avere i blocchi salva dita/polsi
- Una semplice cappa aspirante potrebbe essere priva dei contrappesi sul vetro che potrebbe divenire una ghigliottina per l’operatore
- Una semplice cappa aspirante potrebbe essere sprovvista di allarmi
- Una semplice cappa aspirante spesso ha un piano in ceramica o non idoneo alle lavorazioni
- Una semplice cappa aspirante potrebbe non avere una regolazione automatica del flusso di velocità di aspirazione
- Una semplice cappa aspirante potrebbe avere dei vetri anche laterali alzabili che non permetterebbero il contenimento dei vapori
- Una semplice cappa aspirante non è sicuramente in regola con le normative attuali lasciando scoperti ed esposti in caso di incidenti o controlli
- Una semplice cappa aspirante potrebbe consumare molta più energia di una cappa chimica di ultima generazione
- Una semplice cappa aspirante essendo vecchia e spesso costruita in casa potrebbe non avere più pezzi di ricambio in caso di guasti
- Una semplice cappa aspirante non può essere usata per manipolazioni di qualsiasi sostanza pericolosa , al massimo come una cappa aspirazione calore
Se anche tu hai una cappa aspirante con queste mancanze allora ti consiglio di fare molta attenzione.
Quindi ti ricordo la suddivisione in:
- Cappa chimica aspirante
- Cappa aspirante
Adesso che ti ho chiarito la differenza tra le due tipologie di cappe, vorrei aiutarti a capire come lavorare al meglio con quello che hai perché lo sappiamo tutti che i fondi non ci sono, le possibilità di acquistare nuove cappe da laboratorio è veramente remota spesso e volentieri anche se purtroppo ancora oggi ci sono moltissimi sprechi.
E’ vero quindi che probabilmente non hai una cappa idonea e conforme alle normative attuale però è sempre meglio di niente e di lavorare sul bancone da laboratorio inalando i vapori tutti i giorni, a questo punto tra i due mali bisogna sempre scegliere il minore.
Quindi il consiglio , se proprio non puoi comprare una cappa nuova (condizione che non può essere per sempre) puoi:
- Ridurre le quantità di sostanze da manipolare sotto cappa (usa solo lo strettissimo necessario)
- Cambiare/sostituire le sostanze chimiche più pericolose con altre meno pericolose se possibile
- Tenere il vetro frontale quanto più basso possibile
- Metti un filetto di lana sul lato della cappa che ti indicherà che il flusso di aspirazione va verso l’interno ed è adeguato
- A inizio lavoro e a fine lavoro lascia accesa la cappa almeno una 15 di minuti al fine di neutralizzare eventuali vapori
- Non lasciare nessuna sostanza sotto cappa aspirante soprattutto se i flaconi hanno dei tappi vecchi e non sigillanti
- Solleva eventuali strumenti con dei piedini al fine di permettere un passaggio di aria
- Colloca la tua cappa in una posizione o luogo più idoneo qualora non lo fosse
- Evita di avere la cappa in un punto soggetto a correnti d’aria come porte e finestre o condizionatori
- Esegui un controllo periodico mediante un’azienda di assistenza tecnica di cappe chimiche
- Fai fare verifiche sia anemometriche che di fumo tracciante per capire come si comportano i flussi
- Infine utilizza dei kit DPI (dispositivi di protezione individuale idonei alla manipolazione che stai eseguendo)
Magari in altri articoli possiamo approfondire meglio questi punti, alcuni li trovi sicuramente all’interno dei vari articoli, ma adesso vorrei approfondire l’ultimo punto, quello in cui ti consiglio di utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI).
Spesso abbiamo gli occhi foderati di prosciutto e non vogliamo vedere le varie soluzioni che ci possono essere quando si è in presenza di pericoli o difformità,
infatti se anche tu hai una cappa spirante e come già abbiamo detto non puoi permetterti di spendere 6 o 7000 euro per l’acquisto di una cappa nuova, oltre a seguire i miei consigli che ti ho riportato sopra, puoi o anzi devi quantomeno dotarti o farti dotare dei dispositivi di protezione individuale idonei .
Per DPI idonei ovviamente non parliamo di quelli base di cui può dotarsi un’operatore di cappe chimiche, infatti se si possiede una cappa chimica a norma e di ultima generazione si avranno maggiori sicurezze sull’effettivo contenimento dei vapori e comunque vi è un monitoraggio costante.
Io stò invece parlando di una maschera facciale intera o semifacciale nel caso che sia provvista di filtri a carboni attivi ad uso specifico della sostanza manipolata.
Se proprio non puoi fare a meno di utilizzare una cappa aspirante e ti trovi a manipolare la formaldeide ad esempio (ti ricordo che ne è stata cambiata la classificazione e ad oggi risulta cancerogena , leggi qui per approfondire)
sulla tua bella maschera facciale devi montare carboni per formaldeide e non per solventi perché costano meno.
Ecco che ti ho dato un’indicazione veramente semplice, veramente poco costosa soprattutto se paragonata all’acquisto di una nuova cappa
che potrai adottare sin da subito.
Se poi vuoi il mio consiglio spassionato di come farei io,
andrei su internet, cercherei la maschera più idonea e mi documenterei quindi sui filtri a carboni attivi che dovrei utilizzare e me la comprerei subito di tasca mia.
Si non sono matto, ti stò dicendo di spendere dei soldi per la tua sicurezza che per me è primaria su tutto, avrai tempo per chiedere alla tua amministrazione di dotarti delle maschere o quello che occorre.
Troppo spesso sento casi di persone che hanno avuto ripercussioni di salute perché avevano deciso di esporsi, bada bene non stò dicendo che è giusto ci mancherebbe, la dotazione dei dispositivi di protezione individuale spetta al datore di lavoro che si prende la piena responsabilità di quanto possa accadere altrimenti.
Soprattutto quando non si può dotare il personale di un dispositivo di protezione collettiva ovviamente.
Giusto per dirti cosa mi è capitato,
devi sapere che io ho lavorato nella polizia di Stato per molti anni, puoi leggere meglio il tutto nella sezione “chi sono”
volevo dirti che ho passato diversi anni alla polizia stradale ed ero giovanissimo, quando sono andato all’ufficio che si occupa del vestiario , mi sono fatto dare tutti gli indumenti che avrei dovuto utilizzare per uniformarmi agli altri sul luogo di lavoro così come deciso dal datore di lavoro (in questo caso il Ministero ovviamente)
Bene , quando sono arrivato agli stivali , non avevano uno stivale della mia taglia.
Mi spiego meglio, avevano uno stivale del mio numero di scarpe si ma non era adatto alla mia gamba o meglio al mio polpaccio perché questi stivali erano standard per tutti e coprivano quasi tutti gli appartenenti.
Quindi li ho presi ma non ho potuto indossarli nell’immediatezza.
Un collega anziano intanto mi ha regalato un suo paio di stivali estivi vecchi che però essendo di un altro modello mi entrava , anche perché essendo la pelle consumata era più morbida ma rimanevano degli stivali estivi.
Ti starai dicendo, vabbè ma che cosa ci azzeccano un paio di stivali con i dispositivi di protezione individuale?
Te lo dico subito, di inverno le temperature scendevano anche a -15° la notte e ti posso assicurare che il freddo ai piedi è una delle cose più brutte che ci può essere, immagina io con un paio di stivali estivi e vecchi dover fare il mio lavoro.
Oltre a lavorare scomodo e dolorante con stress dovuto appunto al malcontento e alla rabbia nel dover fare un lavoro senza essere nelle condizioni per poterlo fare, stavo arrecando un danno a me stesso nel breve medio termine che probabilmente oggi sarebbe stato irreparabile.
Allora ho deciso di portare gli stivali da un calzolaio di quelli che non se ne trovano più e a mie spese far modificare gli stivali per il costo di circa 200,00 euro e magicamente la qualità della mia vita è cambiata, quelle che erano giornate lunghe e spiacevoli sono diventate finalmente giornate con delle difficoltà normali.
Allora adesso mi capisci?
Quando ti dico di dotarti di un dispositivo di protezione individuale anche mettendo mano al portafogli non stò scherzando, la tua salute è importantissima , probabilmente è una famiglia e se ti ostini a lavorare in un laboratorio con cappe aspiranti pericoloso per la tua salute , probabilmente non hai scelta e magari perchè in fondo ti piace anche il tuo lavoro ovviamente.
Ma le persone a casa contano sulla tua salute per poter mangiare, i tuoi figli ti aspettano a casa per andare a giocare al parco
quindi hai l’obbligo verso di te e verso loro di proteggere la tua salute a ogni costo.
Per la cronaca per quanto assurdo, il paio di stivali che mi sono comprato da solo non mi sono mai stai rimborsati nonostante il disagio fosse palese e non per colpa mia,
possiamo paragonare gli stivali ai DPI per il semplice fatto che entrambi hanno la funzione di proteggere il corpo da qualcosa di esterno e ribadisco che dovrebbero essere a carico del datore di lavoro.
Anche io sono un datore di lavoro, anche io ho del personale che proprio come te viene a lavorare tutti i giorni e proprio come te passa l’80% della propria via sul posto di lavoro per se stesso e per la propria famiglia,
ecco perché il nostro personale è pienamente consapevole dei dispositivi di protezione individuale che deve avere al fine di tornare a casa sani così come quando sono usciti al mattino.
Spesso dico loro, di non prendere per buono tutto quello che diciamo e facciamo, dico loro di documentarsi e verificare che il tutto sia fatto al meglio perché soltanto il lavoratore ha realmente le carte per poter dire se è protetto o meno, quindi anche tu fai lo stesso e documentati sui dispositivi di protezione individuale che hai o che dovresti avere.
Non prendere per buono tutto quello che viene detto e fatto da altri perché avvolte, anche se non c’è malizia e cattiveria da parte delle persone preposte, basta anche poco per commettere errori.
Avvolte si va dietro al lavoro fatto da altri , perché si è sempre fatto così…
Ecco questo è quello che mi fa più paura, se mi sento dire che si è sempre fatto così allora è il momento che vado ad approfondire meglio e guarda caso escono sempre delle magagne.
Ti faccio un altro piccolo cenno ad un altro lavoro per restare in tema aspirazione,
un mio cliente ha dei plotter per la grafica, semplici plotter molto professionali utilizzati per la grafica di tutti i giorni di una stamperia.
Bene, il costruttore stesso non dava indicazioni di sorta sull’eventuale aspirazione e filtrazione dell’aria anzi , spacciava questi plotter per semplici macchine da tenere all’interno senza un problema.
Siccome a me piace andare a fondo nelle cose, ho iniziato a chiedere le schede di sicurezza dei toner di questi plotter e sai cosa è uscito fuori???
Che le sostanze che componevano questi toner erano sia CANCEROGENE che MUTAGENE, si hai sentito bene , mutagene, significa che sono in grado di modificare addirittura il DNA con tutte le conseguenze del caso.
Il mio cliente che è stato lungimirante perché aveva avuto qualche dubbio ed era uscito dagli schemi del “si è sempre fatto così” mi ha contattato e oggi abbiamo messo giù un sistema di aspirazione direttamente sui plotter con aria che viene convogliata all’esterno e previa filtrazione molecolare di carboni attivi viene poi buttata all’esterno.
Secondo te, adesso i ragazzi che lavoravano tutti i giorni senza alcuna aspirazione nello stesso ambiente in cui questi plotter lavoravano e scaldando stampavano il loro lavoro generando dei vapori sicuramente, impercettibili e invisibili, adesso non stanno lavorando più tranquilli e sicuri?
E’ bastato porsi le giuste domande, rompere gli schemi non andando dietro al sie è sempre fatto così
chiamare un consulente specifico del settore ed ecco che hanno probabilmente prevenuto eventuali ulteriori problemi futuri.
Non è stato semplice, ci è voluto del tempo ovviamente ma alla fine hanno ottenuto quello di cui avevano bisogno e visti gli importi più elevati ovviamente il datore di lavoro si è dovuto prendere carico dell’impianto.
Ad ogni modo, questo per dirti che se anche tu , stai entrando a far parte di un mondo lavorativo che ti porterà ad utilizzare delle cappe aspiranti , non prendere per buono il modus operandi degli altri e pensa a te stesso perché l’ignoranza si nasconde proprio dietro a quelli che sembrano più sicuri di loro stessi.
Documentati e adotta il sistema che reputi più idoneo per te stesso.
Ovviamente non si possono scavalcare le figure di riferimento preposte in questi luoghi come i responsabili della sicurezza e protezione che ti consiglio di interpellare immediatamente qualora vedi qualcosa che non ti torna e di cui non sei sicuro.
Devi anche capire che per loro non è facile perché il mestiere dell’ RSP è quanto di più difficile si possa fare attualmente visto che non possono essere perfettamente preparati su tutte le materie, quelli più in gamba riconoscono che non possono essere dei tuttologi e si avvalgono di esperti qualificati per le materie che non conoscono così bene e si fanno consigliare al meglio per raggiungere il loro scopo di preservare la tua sicurezza.
Quindi parlaci ed interessalo, dopodiché se non troverai le risposte che cercavi puoi sempre continuare a documentarti e vedere come muoverti.
Confrontati anche con lui facendogli vedere i consigli che ti ho dato, magari può trovarli interessanti e può implementare internamente qualche procedura o altro.
Spero che questo articolo ti abbia dato qualche spunto in più
e se purtroppo ancora hai solo una cappa aspirante da poter utilizzare , spero che seguirai i miei consigli e sarei curioso di sapere cosa ne pensi, commenta quindi l’articolo perché per me è importantissimo sapere di andare nella giusta direzione e che le informazioni date siano in linea con quanto i occorre per poter lavorare sereno e sicuro.
ciao a presto e buona lettura
Fabrizio Cirillo