Risposte alle 3 domande di Elisa la Biologa, preoccupata per le sostanze chimiche respirate in laboratorio con o senza il DPC adeguato
Ho deciso di pubblicare ancora una volta una storia, in questo caso quella di una BIOLOGA
Credo sia veramente molto importante continuare a dare voce ai tecnici di laboratorio alle prese con i loro DPC (Dispositivi di protezione collettiva), dedicandogli tempo ed energie
Di seguito la storia di Elisa, la Biologa preoccupata per i vapori che potrebbe inalare quotidianamente, durante le fasi del suo lavoro
Riporto qui di seguito la sua storia con relative domande annesse e successivamente le risposte puntuali
Ciao a tutti mi chiamo Elisa sono biologa e mi occupo di citologia. Lavoro presso un laboratorio analisi privato della mia città e come spesso capita non lavoro in sicurezza perchè non ci sono delle cappe idonee adeguate per l’ assorbimento degli odori forti che si generano con la colorazione che eseguo. Per la precisione, per colorare i vetrini citologici, realizzo la colorazione di Papanicolau, che è una colorazione tricromica e consiste in una serie di diversi passaggi di vari Alcol (a diverse concentrazioni) mentre i 3 coloranti utilizzati sono: HARRYS (ematossilina), OG6, EA50 ed infine il chiarificatore cioè il bioclear (che ha un’odore molto forte).
Infine i vetrini colorati, vengono montati con un mezzo di montaggio (che emana anche’esso un odore molto forte).
Diciamo che è proprio la fine della colorazione che è la parte + fastidiosa per gli odori forti che si generano. Le vaschette che utilizzo sono di 250 ml e la colorazione dei vetrini la realizzo una volta a settimana, e fin’ora per evitare di inalare troppe sostanze pericolose, utilizzo delle maschere ingombranti, scomodissime, con dei filtri a carbone, che consiglio perchè permettono di lavorare in sicurezza. Detto ciò mi chiedo quindi che tipo di cappa potrebbe esser congeniale per le mie esigenze. Per me non è importante la sterilità del piano, ne il flusso laminare che vedo spesso descritto nelle varie cappe biologiche. Ho personalmente sentito parlare di Cappa chimica aspirante di Classe 1, mi chiedo se è questa quella che potrebbe essere ottimale per il lavoro che eseguo, è così? Spero di poter ricevere la giusta indicazione che mi serve, perchè sono molto preoccupata per la mia salute. grazie mille, aspetto con ansia la risposta.
Ed ecco la mia risposta:
Salve Elisa, grazie per il tuo contributo.
Cerco di risponderti al meglio che posso
Anche se mi mancano ancora un po di informazioni più dettagliate per poter fare un’attenta analisi che si concluderebbe meglio con un vero sopralluogo fisico all’interno del tuo laboratorio per osservarlo a 360°.
Dico questo perché spesso si sottovaluta l’ambiente circostante e dove deve essere inserita una cappa.
Aspetto fondamentale perché anche fosse la cappa corretta e la migliore del mercato, se posizionata nel contesto sbagliato può divenire inefficace.
Certe domande dovrebbero farle i venditori stessi di cappe
Ma spesso neanche loro sanno di cosa si parla quindi mettono a rischio il cliente non consigliandolo al meglio neanche nella cappa da acquistare perché ovviamente a catalogo hanno quelle cappe e le devono vendere.
E’ un po come dire, Oste com’è il vino? Risponderà sempre, “BONOOO”
In tal caso ti consiglio di scaricarti la guida gratuita che trovi nella sezione “INFO TOP SECRET”
e di scaricarti la guida per l’acquisto di una nuova cappa chimica perché credo la troverai interessante e ricca di accorgimenti 😉
Ma adesso veniamo a noi
Ho letto attentamente la tua breve storia e le domande e vorrei fare una piccola premessa:
Ho letto che sei una biologa che si occupa di citologia o biologia cellulare
Mi sembra quindi di capire che lavori con dei solventi e che usi delle vaschette colorimetriche, posso immaginare che ne avrai almeno una decina se non di più ma per semplificare i calcoli
ipotizziamo 10 vaschette con 250 ml l’una, in totale sono 2,5 litri di sostanza solvente che usi abitualmente!!!!
Così, su due piedi, ti direi che se per caso puoi ridurre il quantitativo di sostanze solventi all’interno di ogni singola vaschetta è già un’ottima cosa e poi capirai meglio il perchè
Ad ogni modo, non ho neanche idea della tossicità o pericolosità delle sostanze chimiche che nomini, dovresti avere una scheda di sicurezza per ognuna di esse a portata di mano
Se non hai una scheda di sicurezza, dovresti averla e all’interno troverai il TLV della sostanza
Poi, non ho idea di questo “mezzo di montaggio” di cui parli, di quanto sia ingombrante e cosa sia nello specifico ma provo a gestirlo come uno strumento e a darti qualche indicazione
Inoltre mi manca una descrizione del laboratorio per capire come è disposto, dove sono le porte, le finestre, gli split del condizionamento, plafoni di emissione aria in ambiente e così via
In genere è preferibile vederlo dal vivo in un sopralluogo come ti accennavo o quantomeno avere una fotografia o più fotografie
Ma cercherò di rispondere alle tue domande con i soli elementi che posso, quindi non puoi prenderla come una risposta definitiva al 100% perché possono entrare in gioco tante variabili
Ricapitolando, ecco le domande di Elisa la Biologa:
- (Domanda della Biologa) Per me non è importante la sterilità del piano, ne il flusso laminare che vedo spesso descritto nelle varie cappe biologiche.
- (Domanda della Biologa) Ho personalmente sentito parlare di Cappa chimica aspirante di Classe 1, mi chiedo se è questa quella che potrebbe essere ottimale per il lavoro che eseguo, è così?
- (Domanda della Biologa) Che tipo di cappa potrebbe esser congeniale per le mie esigenze?
1)(Domanda della Biologa) Per me non è importante la sterilità del piano, ne il flusso laminare che vedo spesso descritto nelle varie cappe biologiche
1)(Risposta di Fabrizio Cirillo)
Elisa ho invertio le tue domande perché credo che sia più congeniale così
E’ corretto quanto tu affermi, per la lavorazione che stai eseguendo, non può essere la soluzione una cappa biologica o cappa di sicurezza biologica con flusso laminare verticale
Questo perché la cappa in questione, come da te correttamente citato, garantisce la sterilità dell’aria sul prodotto e a te che usi solventi questo può solo che complicare la vita
Infatti brevemente ricordo che una cappa con flusso laminare, verticale o peggio orizzontale, spinge aria sul tavolo di lavoro e quindi eventuali vapori di sostanze chimiche vengono spinti in faccia all’operatore
Probabilmente essendo tu una biologa, hai cercato informazioni nelle categorie di chizard dove si parla di cappe di sicurezza biologica o similari
E’ normale che non hai trovato li informazioni che potessero aiutarti perchè sono articoli dedicati a un chimico e non a una biologa
Spesso si tende a dare più mansioni alle stesse persone, soprattutto nei piccoli laboratori dove si richiedono competenze sia di un a biologa che di un chimico a questo punto
Ma non è di certo colpa tua se ti risulta complicato stabilire con precisione quale cappa usare e soprattutto la differenza tra cappa biologica e cappa chimica
Nelle risposte seguenti, cercherò ad aiutarti a fare chiarezza al meglio che posso tranquilla
2)(Domanda della Biologa) Ho personalmente sentito parlare di Cappa chimica aspirante di Classe 1, mi chiedo se è questa quella che potrebbe essere ottimale per il lavoro che eseguo, è così?
2)(Risposta di Fabrizio Cirillo)
Mia cara biologa, hai accennato correttamente al fatto che la cappa più indicata per la tua lavorazione è una cappa chimica
Probabilmente adesso dovrai essere più chimica che biologa per seguirmi in quello di cui ti parlerò ma non posso farci nulla
Esistono due grandi famiglie per le cappe intese come dispositivi di protezione collettiva
(CAPPE CHIMICHE) utilizzate per proteggere l’operatore da eventuali inalazioni di vapori di sostanze chimiche grazie a carboni attivi o espulsioni totali
(CAPPE DI SICUREZZA BIOLOGICA) utilizzate per proteggere operatore, ambiente e prodotto grazie al flusso d’aria sterile dei filtri hepa
Adesso ci concentreremo sulle cappe chimiche ovviamente
A loro volta, le cappe chimiche si dividono in 2 grandi famiglie, CAPPE DUCTED e CAPPE DUCTLESS
Ti consiglio di leggere questo articolo a tal riguardo per approfondirne la conoscenza
https://www.chizard.it/hai-una-cappa-chimica-ducted-o-ductless-scopri-la-velocita-di-aspirazione-che-devono-avere/
Per riassumerti brevemente
(CAPPE CHIMICHE DUCTED) sono cappe chimiche collegate sempre all’esterno del laboratorio (con carboni attivi o senza)
(CAPPE CHIMICHE DUCTLESS) sono cappe chimiche a ricircolo in ambiente con filtri a carboni attivi (collegabili all’esterno se necessario e per sicurezza)
Detto questo, non conoscendo perfettamente il tuo laboratorio e le reali condizioni mi sentirei di consigliarti
una cappa chimica DUCTED, quindi collegata all’esterno dello stabile perchè lavori con più di 2,5 litri di sostanze chimiche abitualmente
Puoi anche optare per una cappa chimica DUCTLESS a patto che la colleghi all’esterno in quanto è vero che vi sono dei carboni attivi interni
alla cappa
ma è anche vero che gli stessi si potrebbero saturare in pochi mesi visti i litri di sostanza solvente manipolata
Inoltre vorrei spendere due parole sulla canalizzazione all’esterno perché troppo spesso si generalizza e non si fa attenzione a questo punto cruciale
Canalizzare una cappa chimica all’esterno, non significa portare soltanto dell’aria da un punto A a un punto B
Significa in realtà avere tutti quegli accorgimenti necessari al fine di garantire l’efficienza della cappa chimica, Ducted o Ductless che sia
per poter garantire la sicurezza degli operatori
Perché specifico questo?
- perché è fondamentale garantire la corretta aspirazione sul fronte cappa per contenere i vapori
- al tempo stesso fare attenzione a non far sforzare il motore presente
- bisogna evitare velocità troppo elevate in presenza di carboni attivi
- bisogna tenere in considerazione l’ambiente circostante e il numero di operatori che opera
e così via…
quindi non fate canalizzare una cappa chimica all’esterno a un’azienda qualsiasi, priva di certificazioni e soprattutto sensibile a tali tematiche
Altrimenti poi vi troverete in difficoltà sicuramente e avrete speso male i vostri soldi
3)(Domanda della Biologa) Che tipo di cappa potrebbe esser congeniale per le mie esigenze?
3)(Risposta di Fabrizio Cirillo)
Eccoci qui
Come stavo accennando nella risposta precedente
sicuramente la soluzione per la lavorazione da te indicata, sebbene sei una biologa, NON è l’impiego di una cappa biologica di alcun tipo
Quindi parliamo di cappa chimica
Esistono in commercio moltissime tipologie di cappe chimiche, veramente tantissime credimi
In genere i costruttori che costruiscono cappe chimiche a estrazione totale fanno solo quello perché credono nel loro prodotto e così la stessa cosa vale per i costruttori di cappe chimiche a ricircolo
E’ come voler acquistare una macchina
Esistono concessionari plurimarca (in questo caso sarebbero i rivenditori per intenderci)
Esistono concessionari monomarca (in genere filiali dirette delle case costruttrici)
Quando si acquista un’auto, si deve avere un’idea ben chiara in mente di cosa si vuole e quale obiettivo si vuole raggiungere
Il grande problema purtroppo è spesso IL PREZZO che la fa da padrone e che comanda sulla scelta
Questo è quanto di più sbagliato si può fare perché sempre per fare il paragone con un’auto che mi riesce bene ed è più comprensibile
Sarebbe come avere l’esigenza di un’auto capace di arrampicarsi su pendenze di un certo livello e per fare dei fuoristrada
ma avendo poco budget a disposizione, si deve ripiegare su una utilitaria scontatissima con la mega offerta del momento
Pensi di poter raggiungere il risultato prefissato?
Credi di poter riuscire a fare del fuoristrada e arrampicarti su certe pendenze senza rischiare di farti male e cappottarti nell’impresa?
Forse così è più chiaro spiegarti il perché non avere poi una cappa idonea e performante può metterti in pericolo
Sebbene il venditore te la venderà come cappa chimica e sebbene avrai il pezzetto di carta che lo attesterà così da far stare tranquillo l’ente certificatore al massimo
Io non sarei tranquillo
Purtroppo non posso fare pubblicità ai costruttori indicandoti precisamente la cappa in questione e più idonea e anche perchè come ti dicevo, mancano delle informazioni per definirla
ma voglio darti qualche indicazione generale e domande che puoi fare ai venditori
Lascia stare la dicitura di cappa chimica aspirante in classe 1 o similari perché potrebbe sviarti e concentrati su altre cose
Mia cara Biologa, il mio consiglio per la lavorazione di solventi da te indicata ricade su:
- una cappa chimica che sia larga almeno 120 cm (giusto compromesso tra funzionalità e prezzo in genere)
- una cappa chimica che abbia almeno una profondità di 60/70 cm circa per poter lavorare comodamente
- una cappa chimica che abbia una velocità frontale di aspirazione di circa 0,4 m/s / 0,5 m/s
- una cappa chimica che presenti la possibilità di chiudere il vetro frontale in caso di versamenti accidentali
- una cappa chimica che venga collegata all’esterno e che dia questa possibilità
- (in caso di cappa chimica ductless) che presenti dei carboni attivi per uso specifico dei solventi
- dei carboni attivi che siano almeno alti 10 cm in caso si optasse per il ricircolo in ambiente sebbene consigliato all’esterno
- (in caso di cappa chimica ductless) che presenti dei prefiltri se presenti dei carboni attivi
- una cappa chimica che se collegata direttamente all’esterno abbia il motore posto in copertura e non sulla cappa per mantenere i canali in depressione
- una cappa chimica che sia certificata e costruita secondo le UNIEN14175
- una cappa chimica che venga posizionata lontano da porte e finestre e in passaggi di personale
- una cappa chimica che non si trovi nelle vicinanze o con aria di uno split che spara sul fronte cappa
- una cappa chimica che non venga collegata attaccata al muro e vi sia lo spazio per manutenzione futura
- una cappa chimica con un servizio di assistenza o agenzia di supporto nelle proprie vicinanze
Ecco questo ultimo punto è fondamentale perché troppo spesso non si pensa al seguito dando per scontato che questo supporto sia presente e normale
Mi dispiace deluderti ma non è così, spessissimo l’assistenza è inesistente o non qualificata a dovere per supportarti nel tuo percorso
Questo punto è complicatissimo ed è difficilissimo per me darti un’indicazione sulla tua zona
Io mi trovo a Roma e so che tu scrivi da fuori, quindi purtroppo la mia azienda, TECHNOCAPPE, non può supportarti a dovere
Se vuoi visita il sito per capire e avere qualche info su di noi così da poter fare dei piccoli paragoni
Sempre nell’area “INFO TOP SECRET” trovi anche una guida su come reperire un’azienda di assistenza tecnica di cappe qualificata e seria
In un punto della tua storia scrivi:
(La Biologa)
utilizzo delle maschere ingombranti, scomodissime, con dei filtri a carbone, che consiglio perchè permettono di lavorare in sicurezza.
In questo caso stai parlando dei DPI, Dispositivi di protezione individuale
Quanto da te riportato è corretto e potrebbe essere molto utile anche ad altri tuoi colleghi che si trovano nella stessa condizione e sono impossibilitati a comprare una cappa idonea
Quando si parla di vapori di sostanze chimiche abbiamo detto che occorrono dei filtri a carboni attivi
Specifico che dovete chiedere carboni per solventi in caso di solventi o per acidi in caso di acidi e così via…
Però questo genere di DPI non è consigliabile per un impiego prolungato purtroppo
Questo perché l’esposizione dei carboni attivi a un massiccio quantitativo di vapori per solventi come in questo caso, ne determina la saturazione in breve tempo
Può essere una valida soluzione temporanea e consiglio di cambiare i carboni molto spesso (con tutti i costi del caso)
Di base dovete capire che un carbone attivo alto circa 10 cm e che pesa 20 kg all’interno di una cappa, non può essere paragonato a un carbone piccolissimo montato su una maschera facciale
Penso sia facile comprendere questa cosa giusto?
Infatti le maschere facciali usate come DPI vengono impiegate a supporto del DPC stesso
Consiglio sempre di averne a portata di mano una in caso di versamenti fuori cappa ad esempio così si può procedere alla pulizia/asciugatura in sicurezza
Usare una maschera facciale con carboni attivi senza la cappa non ha molto senso
perchè state lavorando sempre nello stesso ambiente, nel vostro laboratorio che spesso non ha un sistema adeguato di aspirazione e immissione aria
Spesso i laboratori non presentano finestre o condizioni che permettano un cambio e rinnovo di aria pulita negli ambienti
Quindi voi che usate le sostanze solventi sul bancone poi quando vi togliete la maschera che fate? vi buttate giù dalla finestra o continuate a lavorare li?
Ci sarà del personale nelle stanze limitrofe che lavora? usano le maschere tutto il giorno anche loro?
Insomma i problemi legati alla sicurezza e all’uso improprio dei DPI o peggio all’assenza dei DPC idonei è un qualcosa dal quale non si scappa mica
SOLUZIONE ALTERNATIVA E PIU’ ECONOMICA (SEBBENE NON CONSIGLIATISSIMA)
Mi sento di aggiungere due righe e dare anche una soluzione che non è il massimo della vita per quanto riportato sopra
perché la cappa chimica è la vera unica soluzione ammissibile sia per logica che normativamente parlando
ma se proprio proprio non avete i soldi per comprarvi una cappa idonea
piuttosto chiamate qualcuno che vi monti un piccolo aspiratore collegato a un braccio aspirante che aspiri nel punto della lavorazione specifica e che espella l’aria all’esterno
Ti ricordo che i BRACCI ASPIRANTI
NON SONO DEI DPC in alcun modo, infatti nessun costruttore può permettersi di classificarli come tali
Però potresti tamponare una situazione tragica di manipolazione con maschera in un laboratorio e quantomeno espellere una parte dell’aria all’esterno
cercando di captare quanti più vapori possibili evitando di respirarteli o prima o durante o dopo le analisi perché in sospensione nell’ambiente
Potresti così localizzare l’aspirazione, magari chiedendo una velocità di aspirazione maggiore
Non risolverai però il problema al 100% e non sei a norma
quindi il responsabile di laboratorio, l’RSPP , il datore di lavoro e così via non possono esimersi dalle proprie responsabilità in caso di infortuni
Inoltre voglio dirti un’altra piccola cosa e poi chiudo qui
Sapevi che molto spesso il personale tecnico di laboratorio è affetto da DISOSMIA??????
Sai cosa è la DISOSMIA? scoprilo qui
Diciamo niente di grave, se si conosce la situazione e si comprende che ci si mette a rischio nel sottovalutarla
Ti consiglio di leggere questo articolo in cui ho spiegato di cosa si tratta così capirai perché delle volte tu e i tuoi colleghi riuscite a lavorare nonostante l’odore di solventi nell’aria
Saluto Elisa la Biologa
sperando di essere riuscito a spiegare al meglio alcune situazioni rispondendo alle sue domande
così da metterla in condizione di fare una scelta saggia, non dettata solo dal prezzo e che la tuteli nel tempo
Se anche tu hai la tua storia da raccontare, ti ricordo che nella sezione “le VS storie” puoi scriverla tranquillamente, anche rimanendo anonimo senza problemi
Se pensi di avere delle domande, non farti problemi e NON fare l’errore di pensare che sono stupide perché non esistono domande stupide quando si parla di cappe chimiche o cappe biohazrd
e ti ricordo che puoi acquistare il mio libro sulle cappe direttamente da Amazon
A T T E N Z I O N E ( HELP ME!! – Ho bisogno di te!!!)
se hai gradito le mie risposte sulle cappe e gli ambienti a contaminazione controllata
lasciami la tua migliore testimonianza riportando quale problema avevi e quale è stato risolto direttamente qui
Lascia la tua testimonianza su Fabrizio Cirillo
Un caro saluto, cercami su linkedin se ancora non lo hai fatto e chiedimi il contatto
poi visita la pagina Youtube con i video interessanti sulle cappe ed iscriviti al canale
Scegli il miglior servizio di manutenzione cappe chimiche e biologiche in Italia.
Fabrizio Cirillo
Il Boss delle cappe
Elisa
15 Febbraio 2018 at 9:02
Ho preso visione solo adesso di questa dettagliatissima ed esaustiva risposta del Dott.Cirillo, che ringrazio di cuore per tutto il tempo che ha dedicato alle mie domande. Non solo ha chiarito tantissimo i miei dubbi, ma mi ha anche fornito giusti punti di riflessione che non avevo considerato minimamente.Io consiglio a tutti di mettervi in contatto personale con il Dott. Cirillo poichè reputo una persona seria e altamente specializzata in questo settore, che è invece pieno di gente incompetente che si spaccia per professionisti. grazie tante ancora per tutto quello che mi ha suggerito,lo apprezzo tanto. Elisa la Biologa
Fabrizio Cirillo "il Boss delle Cappe"
15 Febbraio 2018 at 19:09
Grazie mille Elisa, lo dico sempre che seminando bene prima o poi si raccolgono i frutti. 😉